martedì 28 novembre 2017

L'industria

Industria chimico-farmaceutica
I primi pigmenti sintetici, prodotti artificialmente attraverso la sintesi di idrocarburi aromatici, vengono scoperti per caso nel 1856 nell'ambito della ricerca farmaceutica, in Inghilterra. A poche decine di anni dalla scoperta, il primato nella produzione di colori e vernici passa all'Europa continentale, dove una regolamentazione dei brevetti meno rigorosa favorisce la proliferazione di industrie chimico-farmaceutiche. Non è un caso che ancora oggi la Germania e la Svizzera siano sede di alcune delle maggiori imprese del settore:

Badische Anllin und Soda Fabrik (BASF), Germania


Clariant, Svizzera

Industria tessile
Fin dai primissimi anni successivi alla scoperta della malva di Perkin, i colori sintetici contagiano in maniera irreversibile il settore tessile. La tintura dei tessuti diventa più economica rispetto al passato e si riduce drasticamente la necessità di importare costosi pigmenti naturali dalle colonie, in quanto i nuovi pigmenti possono essere prodotti agevolmente in un qualsiasi laboratorio chimico.

Moderno macchinario utilizzato per tingere i tessuti

Industria alimentare
Il colore è un fattore tutt'altro che trascurabile nella percezione che abbiamo dei prodotti alimentari. Per questo motivo l'industria alimentare ricorre spesso all'utilizzo di pigmenti (naturali e sintetici) per modificare il colore di cibi e bevande, in modo tale da renderli più invitanti agli occhi del consumatore.

Confetti al cioccolato M&M's, prodotti dal gruppo americano Mars 

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